Come volano gli aerei?

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come volano gli aerei

Come volano gli aerei… Quante volte, specie da bambini, ci siamo chiesti come fanno gli aerei a stare per aria. La risposta è semplice, perchè gli aerei sono fatti per volare, banale quanto scontato? Non tanto. Vediamo perchè!

 

Come volano gli aerei? Gli aerei stanno per aria grazie ad una forza specifica che, opponendosi a quella di gravità, che tutti conosciamo e ci permette di non fluttuare liberi nello spazio, li sostiene per aria.

Questa forza, che permette agli aerei di staccarsi da terra si chiama portanza. La portanza, in parole povere, è la forza che fa sì che gli aerei volino, ed è la spinta, perpendicolare alla direzione del moto dell’aeroplano, che si produce per effetto del flusso dell’aria intorno all’ala.

Eh sì, è proprio l’ala la chiave del volo degli aerei e di questa magia che permette ad un aeroplano di volare.

come volano gli aerei portanzaL’aria, infatti, “sbatte” contro l’ala dell’aereo che avanza ed è “costretta” a scorrere in parte parte sopra l’ala ed in parte sotto l’ala. La chiave del perchè gli aerei volano sta proprio qui. E’ la forma particolare dell’ala (il profilo) che permette alle due porzioni di aria di muoversi a velocità differenti tra il sopra ed il sotto dell’ala (non riportiamo i termini tecnici per semplicità).

L’aria si muove (sarebbe meglio dire è attraversata dall’aereo grazie alla trazione dell’elica, più velocemente sopra e meno sotto.

Tutto questo, per una legge fisica ben nota, genera una differenza di pressione tra il lato inferiore e quello superiore dell’ala dell’aereo. La forza risultante crea pertanto un “effetto risucchio”, verso l’alto, che – superata l’intensità della forza di gravità – permette all’aereo di volare.

Dunque tutta una questione di velocità? Non solo

 

Gli aerei volano, dicevamo, grazie alla portanza, che entra in gioco ogni momento del volo. La portanza dipende in parte dalla velocità dell’aria che “sbatte” sull’ala, ma dipende anche dalla tipologia dell’ala stessa, dalla sua “inclinazione”, il così detto angolo di incidenza, rispetto al flusso.

Sembra complesso ma non lo è. Basti pensare che man mano che aumenta l’angolo di incidenza aumenta sì la portanza, ma anche la resistenza, finchè non si arriva ad un punto in cui i flussi d’aria non aderiscono più bene all’ala tanto da generare portanza e far volare l’aereo, sicchè l’ala va in stallo e l’aereo torna ad essere un ferro da stiro attratto dalla terra.

Ma il “come volano gli aerei” dipende anche dalla configurazione dell’ala: oltre alla superficie ed all’inclinazione, sono importanti anche gli effetti delle parti mobili (flap e slat, o ipersostentatori) che si trovano nelle estremità anteriori (bordo d’attacco) e posteriori (bordo di uscita o di fuga). In poche parole, mantenendo la velocità costante, se si incrementa la curvatura dell’ala, aumenta la portanza.

Tutto questo senza parlare della densità dell’aria, discorso che affronteremo in un nuovo articolo. Basti pensare, e per orba solo questo, che la densità dell’aria diminuisce con l’aumentare della quota di volo (all’incirca si dimezza ogni 5 km). Di qui la necessità di andare più veloci per mantenersi per aria…

Ma questa è un’altra storia… alla prossima

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